venerdì 22 gennaio 2010

Fabrizio de Andrè - Un Matto (dietro ogni scemo c'è un villaggio)


Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole,
e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,
e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro

E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare:
per stupire mezz'ora basta un libro di storia,
io cercai di imparare la Treccani a memoria,
e dopo maiale, Majakowsky, malfatto,
continuarono gli altri fino a leggermi matto.

E senza sapere a chi dovessi la vita
in un manicomio io l'ho restituita:
qui sulla collina dormo malvolentieri
eppure c'è luce ormai nei miei pensieri,
qui nella penombra ora invento parole
ma rimpiango una luce, la luce del sole.

Le mie ossa regalano ancora alla vita:
le regalano ancora erba fiorita.
Ma la vita è rimasta nelle voci in sordina
di chi ha perso lo scemo e lo piange in collina;
di chi ancora bisbiglia con la stessa ironia
"Una morte pietosa lo strappò alla pazzia".


6 commenti:

  1. Splendida canzone ispirata da una bellissima poesia di Edgar Lee Masters

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  2. Grazie per il riferimento.

    Io per ogni pezzo di De Andrè che scopro (il repertorio è immenso, io sono ignorante...è una scoperta continua :P), cerco anche l'analisi del testo ed i riferimenti, ma non sempre li trovo

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  3. bellissima canzone, grandissimo de andrè.

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  4. de Andrè è una scoperta continua, non finisce mai.
    come Gaber.
    scopri sempre un pezzo nuovo...

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  5. Non ci posso credere!! Topgun!!
    Le nostre strade si incrociano ancora!
    Hai capito chi sono?!
    Irlandando... Scienze politiche!
    Comunque mi sono iscritta al tuo blog!

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  6. Il Web, è sempre più piccolo :)

    Ben venuta :D

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