martedì 29 giugno 2010

Marcello Dell'Utri condannato a 7 anni

Se il tg satirico di raiuno, da la sua versione, se sul sito del corri.re, la prima notizia è quella sulle spie russe, se i politici fanno a gara a difendere il loro 'onorevole' collega, se per fino una condanna da 7 anni a 9 anni, è stata trasformata in vittoria dall'accusato, che anzi si lamenta dell'eccessiva durezza...

Per non dimenticare, per evitare che si occulti tutto, in fretta.
Per lasciare una traccia, sarebbe bello se tutti i bloggers sani, onesti, che credono nella giustizia (che non è quella istituzionale, per forza, altrimenti pure andr.otti è non colpevole) scrivessero che:

"...i giudici della seconda sezione della Corte d'Appello di Palermo hanno condannato Marcello Dell'Utri a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa..."

Morire stupidamente

Ieri notte dopo un brutto incidente con il paracadute,
è venuto a mancare Pietro Taricone.

Roberto Saviano lo ricorda così:

Sono profondamente addolorato per la scomparsa di Pietro Taricone.
Abbiamo frequentato a Caserta la stesso liceo, io e Pietro, il liceo scientifico Diaz.
Lo ricordo quando eravamo adolescenti, lui era rappresentante di istituto, un ragazzo carismatico, solare e un po' guascone.
Nella Caserta di quegli anni la sua ribalta sconvolse tutti, si sentì aggredito da tanto successo, una luce che la nostra terra non è abituata a ricevere.
E lui sulla soglia del circo mediatico seppe prendersi il suo tempo, scegliere il suo percorso, approfittare dell'opportunità avuta per studiare e migliorarsi.
Non farsi ferire dalla bile o dalle accuse per il successo che in certe parti d'Italia è la colpa peggiore.
Amava volare, "perché il cielo non tradisce" come ogni paracadutista sa.
A tradirlo è stato l'atterraggio, è stata la terra.

Soffro per non essere riuscito a ringraziarlo, perché all'indomani delle critiche rivoltemi da Berlusconi, mi difese pubblicamente, cosa non scontata per chi viene dalla nostra provincia.
Mi mancherà riconoscere nei suoi sguardi e nel suo atteggiamento l'inconfondibile matrice della mia terra, mi mancherà guardandolo ricordare la nostra adolescenza, le manifestazioni a scuola, le gite.
Quella vita che lo attraversava e mi contagiava.

Addio Pietro, addio guerriero.

Roberto Saviano.


Io ho risposto a Saviano con queste parole:

Caro Roberto, le tue parole sono bellissime.
Rispetto il tuo dolore.

Questa notizia mi ha spiazzato, davvero una tragedia.

Pace all'anima di Pietro, che però non è morto sul lavoro, se l'è un po andata a cercare....
lo dico senza polemiche, sono arrabbiato.
mi fa rabbia una morte così gratuita.

il 19 giugno è venuto a mancare un ragazzo, un operaio, per lui pochi link su facebook

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2010/06/19/visualizza_new.html_1824479759.html

ripeto non voglio polemizzare, voglio solo aggiungere qualcosa al discorso.
sono veramente triste per la scomparsa di Taricone e per la disparità di trattamento sui media della morte di un operaio.

Un abbraccio.

Non tra i commenti di Saviano, ma in altra sede, nella quale discutevo della rabbia che mi fa una morte così gratuita, mi è stato rinfacciato che Pietro non era un bravo ragazzo, che simpatizzava per l'estremma destra......ma che c'entra?

Bah.
Non so che cosa stia succedendo a tutti quanti.
Abbiamo a disposizione, i mezzi di comunicazione più potenti che l'umanità abbia mai avuto, eppure non siamo in grado di comunicare.

Si travisa di continuo, ci si fraintende di continuo, di continuo non ci si capisce e si parte per la tangente.
Ma perché perché tutto questo?

Io volevo solo sottolineare che la morte di Taricone, è stata una morte gratuita ed evitabile.
Volevo solo dire che mi fa tanta rabbia vedere una vita di 35 anni spezzata così.
Fatalità, certo.
Ma se ti lanci con il paracadute, aiuti la fatalità.
Non mi importa se statisticamente lanciarsi con il paracadute sia sicurissimo.
E' una stupidaggine.
Taricone lascia una moglie (che non tanto tempo fa ha rischiato un incidente simile a quello del marito) ed una figlia piccola.
Una fine così, è stupida. non la capisco. mi fa rabbia.

Fa rabbia anche che non si parli della morte di un operaio avvenuta pochi giorni prima.
Perché? perché questa disparità tra Taricone che muore per un lancio con il paracadute evitabilissimo e Leonardo Ippoliti che muore in fabbrica.

E pure su questo mi sono dovuto sorbire richiami.

Non sappiamo più comunicare oppure ce ne siamo dimenticati.
E allora mi sa che dobbiamo alla svelta imparare di nuovo!


Un abbraccio alle famiglie di Leonardo Ippoliti e di Pietro Taricone, perché al di là delle polemiche sterili che imperversano, due ragazzi non ci sono più.

lunedì 28 giugno 2010

L'esempio

Mio padre.

In mezzo a molte cose, tante, che da queste parti non vanno bene, se sei fortunato ed hai dei modelli di riferimento sani,
un giorno, quando sarai nel mondo, saprai applicare quegli esempi che anche inconsapevolmente ti avranno dato.


N.b. non intendo con questo sminuire mia madre, prevengo i commenti\cazziatone delle signore che mi seguono :D

venerdì 25 giugno 2010

La stupidità

Questa sera ero in giro con un paio di amici.
Nulla di che, un giro in auto, due chiacchiere e qualcosa di fresco al bar.
Una tranquilla serata di fine giugno come tante.

Camminando per via caracciolo, il famoso lungomare, ho notato che c'erano più auto abusivamente parcheggiate del solito.
Che in una zona centralissima e per un arteria così importante oltre che frequentata da turisti...non è un bella presentazione.
Tra tutte queste auto in doppia fila, parcheggiate e non in sosta, che occupavano la carreggiata intralciando la circolazione, svettava all'entrata di Castel dell'ovo una postazione mobile dei vigili urbani.
Un baluardo di nulla in mezzo al nulla, perché se la polizia municipale sta li ma intorno regna il caos, a parere mio è stupido, è inutile, è una presa per i fondelli.

Come stupido ed inutile è vedere 1km dopo, all'altezza della stazione marittima 3 volanti dei carabinieri in 100 metri e 200 metri dopo altre due volanti a fare posti di blocco ed a fare bella mostra di se.

Una giungla, tutti fanno quello che vogliono e nessuno dice niente.


Siamo stupidi.

L'educazione

Vi racconto per sfogarmi, un episodio fastidioso e triste che mi è successo pochissimi minuti fa.
Normalmente te ne freghi, però ci sono quelle giornate che non sopporti e non ti scivola via niente.

Sono alla pompa di benzina, per fare il pieno.
Non c'è nessuno dietro di me.

Mi faccio le mie cose con comodo, do la scheda punti, aspetto che me la portano, pago e mi segno i litri (sono un nerdazzo, voglio vedere il consumo al litro con climatizzatore acceso :P).

Il tutto in pochissimi minuti e senza causare nessuna coda kilometrica.

Da dietro una ragazza con accanto quella che presumo fosse la sua nobile madre, mi bussa come se stesse li da 3 ore.
Io stavo poi andando via, il millisecondo per mettere la cintura...ribussa con insistenza e blaterano qualcosa.
Dallo specchietto faccio segno come per dire " che cavolo un secondo...".

Vado via, inverto e mentre sto andando la mobil donna(per fattezze) mi urla "ma tu dove credi di essere con tutte le comodità?" (ho interpretato poi tornando a casa, credo volesse dire dove credi di essere per prendertela così comoda).

Io non l'ho manco guardata ed ho continuato ad andare per la mia strada, però adesso sono irrequieto.
E' un episodio di maleducazione così inutile e gratuito, quelle urla maleducate (il tu non è una licenza che la signora poteva permettersi, dato che seppure me li porto bene i miei anni, non sono un ragazzino e non sono neppure un suo conoscente) mi hanno disturbato.

Che razza di gente siamo?

Giuro ci ho messo pochissimo tempo a fare tutto e le gentil donne erano lì da ancora meno, ed io stavo semplicemente prendendo i punti della benzina e mettendo apposto la tessera, durante la mia sosta nel mio tempo...

Odio le persone che mi circondano, perché bisogna dirlo a gran voce, Napoli e la sua provincia è popolata da persone dal cuore grandissimo ma i maleducati sono moltissimi ed aumentano sempre di più.

Non vorrei che mio figlio o mia figlia crescessero quì un domani, per questo e per molti altri e più gravi motivi.



Scusate lo sfogo amaro e forse ingiustificato.

lunedì 21 giugno 2010

Problema rifiuti a Palermo

Purtroppo Palermo, sta messa malissimo come lo era Napoli nel 2008.
Solidarietà ai Palermitani, per gli sfottò che si prenderanno anche se non è colpa loro, per la cattiva pubblicità che come Napoli (meritatamente) riceveranno da tutta questa faccenda.

Mi incuriosisce il fatto che i media non ne parlino però.
L'espresso, testata di sinistra e certamente di parte, in questo articolo, evidenzia come questo problema si sia verificato in un area governata dal pdl e come i problemi di Palerno non abbiano la stessa risonanza mediatica che ebbe Napoli durante l'emergenza del 2008, Napoli e Campania governata allora dalla sinistra.

A pensare male si fa peccato...


Comunque, io mi auguro che a Palermo le cose si possano risolvere nel miglior modo possibile e con serietà, non certo come si è fatto a Napoli.


Tanti Auguri ai Palermitani ed alla lora bellissima terra.

sabato 19 giugno 2010

Mozzarelle Blu

Sconcertante!
Una signora va a scartare la sua mozzarella, così chiamata in maniera impropria, e si trova una palla blu incartata! O_o assurdo. chi sa le schifezze che mangiamo....

la notizia la potete leggere in questo articolo.

Non avrei mai pensato che la "mozzarella" prodotta al di fuori del consorzio mozzarella di bufala campana fosse così sofisticata.
Ed è tutto dire, pensando allo scandalo al sapor di diossina di non poco tempo fa.

che schifo.

Edit:
Aggiungo un altro articolo. pare siano 70.000 le mozzarelle puffose...

giovedì 17 giugno 2010

Il rifiuto dei rifiuti

Non troppo tempo fa ne ho parlato di nuovo in questo post.
Il presidentissimo aveva sistemato tutto, bertolastro si è vantato del termovalorizzatore di acerra, quindi tutto risolto nella gestione rifiuti.

Intanto continuano a vedersi scene del genere.
Qui trovate la photogallery.

mi vergogno profondamente.

martedì 15 giugno 2010

Legge bavaglio, ecco perché fermarla

Di Roberto Saviano. -

La Legge bavaglio non è una legge che difende la privacy del cittadino, al contrario, è una legge che difende la privacy del potere. Non intesa come privacy degli uomini di potere, ma dei loro affari, anzi malaffari. Quando si discute di intercettazioni bisogna sempre affidarsi ad una premessa naturale quanto necessaria. La privacy è sacra, è uno dei pilastri del diritto e della convivenza civile.
Ma qui non siamo di fronte a una legge che difende la riservatezza delle persone, i loro dialoghi, il loro intimo comunicare. Questa legge risponde al meccanismo mediatico che conosce come funziona l’informazione e soprattutto l’informazione in Italia. Pubblicare le intercettazioni soltanto quando c’è il rinvio a giudizio genera un enorme vuoto che riguarda proprio quel segmento di informazioni che non può essere reso di dominio pubblico. Questo sembra essere il vero obiettivo: impedire alla stampa, nell’immediato, di usare quei dati che poi, a distanza di tempo, non avrebbe più senso pubblicare. In questo modo le informazioni veicolate rimarranno sempre monche, smozzicate, incomprensibili. L’obiettivo è impedire il racconto di ciò che accade, mascherando questo con l’interesse di tutelare la privacy dei cittadini.

Chiunque ha una esperienza anche minima nei meccanismi di intercettazione nel mondo della criminalità organizzata sa che vengono registrati centinaia di dettagli, storie di tradimenti, inutili al fine dell’inchiesta e nulle per la pubblicazione. Il terrore che ha il potere politico e imprenditoriale è quello di vedere pubblicati invece elementi che in poche battute permettono di dimostrare come si costruisce il meccanismo del potere. Non solo come si configura un reato. Per esempio l’inchiesta del dicembre 2007 che portò alla famosa intercettazione di Berlusconi con Saccà ha visto una quantità infinita di intercettazioni di dettagli privati, di cui in molti erano a conoscenza ma nessuna di queste è stata pubblicata oltre quelle necessarie per definire il contesto di uno scambio di favori tra politica e Rai.

La stessa maggioranza che approva un decreto che tronca la libertà di informazione in nome della difesa della privacy decide attraverso la Vigilanza Rai di pubblicare nei titoli di coda il compenso degli ospiti e dei conduttori. Sembra un gesto cristallino. E’ il contrario. E non solo perché in una economia di mercato il compenso è determinato dal mercato e non da un calcolo etico. In questo modo i concorrenti della Rai sapranno quanto la Rai paga, quindi il meccanismo avvantaggerà le tv non di Stato. Mediaset potrà conoscere i compensi e regolarsi di conseguenza. Ma la straordinaria notizia che viene a controbilanciare quella assai tragica dell’approvazione della legge sulle intercettazioni è che il lettore, lo spettatore, quando comprende cosa sta accadendo diviene cittadino, ossia pretende di essere informato. Migliaia di persone sono indignate e impegnate a mostrare il loro dissenso, la volontà e la speranza di poter impedire che questa legge mutili per sempre il rapporto che c’è tra i giornali e i suoi lettori: la voglia di capire, conoscere, farsi un’opinione. Non vogliamo essere privati di ciò. Mandare messaggi ai giornali, mostrarsi imbavagliati, non sono gesti facili, scontati. Non sono gesti che permettono di sentirsi impegnati. Sono la premessa dell’impegno. L’intento d’azione è spesso l’azione stessa. Il dichiararsi non solo contrari in nome della possibilità di critica ma preoccupati che quello che sta accadendo distrugga uno strumento fondamentale per conoscere i fatti. La legge che imbavaglia, viene contrastata da migliaia di voci. Voci che dimostrano che non tutto è concluso, non tutto è determinabile dal palinsesto che viene dato agli italiani quotidianamente. Ogni persona che in questo momento prende parte a questa battaglia civile, sta permettendo di salvare il racconto del paese, di dare possibilità al giornalismo — e non agli sciacalli del ricatto — di resistere. In una parola sta difendendo la democrazia.

©2010 Roberto Saviano/ Agenzia Santachiara

Fonte: http://www.robertosaviano.it/articoli/legge-bavaglio-ecco-perche-bisogna-fermarla/


di seguito pubblico l'intercettazione tra Sacca e Berlusconi del 2007 che Saviano cita. (finché non la censurano...)

domenica 13 giugno 2010

Amore. what else?

Quale altro sentimento si può provare se non amore, nei confronti di un capolavoro come l'oro di Napoli?
Vi riporto l'episodio che vede protagonista l'immenso Eduardo de Filippo.

Il professore
Don Ersilio (Eduardo de Filippo) vende saggezza. Per pochi spiccioli dà consigli risolutivi a fidanzati gelosi, militari stanchi e parrocchiani in cerca di una frase ad effetto. Ma il problema del quartiere è: come fermare lo spocchioso nobile del luogo? Un pernacchio risolverà il tutto.

L'oro di Napoli è un film ad episodi del 1954 diretto da Vittorio De Sica.


Clip1


Clip2



Clip 3


sabato 12 giugno 2010

Tiziano Terzano - Il mondo è vostro

http://download.deejay.it/podcast/volo/21011_volo_250510_tiziano_terzani_e_il_messaggio_ai_giovani.mp3


sabato 5 giugno 2010

Massimo Troisi

Il 4 Giugno 1994 Massimo Troisi diventava immortale.
C'è poco da scrivere di lui.
Non era grande, è grande.

Guardate e riguardate i suoi film; magari cominciate con le clip che vi posto se per vostra disgrazia, non avete mai visto un suo film :) .

« Comm'aggio accuminciato? Ecco... io ero 'nu guaglione... ero andato a vedere un grande film. Si trattava di Roma città aperta, chillo grande lavoro di Rossellini. Me n'ero uscito da o'cinema con tutte quelle immagini dint'a capa e tutte quante le emozioni dentro. Mi sono fermato 'nu mumento e m'aggio ditto... "Massimo, da grande tu devi fà 'o geometra".[1] »













Edit:

Aggiungo il primo dei quattro spezzoni di "Morto Troisi,Viva Troisi".
Su youtube trovate le altre tre parti.

venerdì 4 giugno 2010

Il tempo è una grandezza bidimensionale

Tratto da 32 dicembre, un film di Luciano De Crescenzo.
L'avrò sicuramente già pubblicato, ma lo ripubblico perché mi piace tropp' assaje!

mercoledì 2 giugno 2010

Dialogo

In Italia si fa così.