Che se lo dice uno che ha un blog non vale;
però se lo dice Repubblica.it che glielo ha detto un ricercatore Australiano che l'università gli ha dato dei soldi per fare questa ricerca invece di usarli che so per combattere il cancro o il global warming...allora deve essere certamente vero.
Edit:
In questo post ed in quest'altro ho parlato tempo fa del perchè aprire un blog.
Essendo in tema ve li ripropongono magari ho scritto qualcosa di interessante :)
però se lo dice Repubblica.it che glielo ha detto un ricercatore Australiano che l'università gli ha dato dei soldi per fare questa ricerca invece di usarli che so per combattere il cancro o il global warming...allora deve essere certamente vero.
Edit:
In questo post ed in quest'altro ho parlato tempo fa del perchè aprire un blog.
Essendo in tema ve li ripropongono magari ho scritto qualcosa di interessante :)
ho sentito anche io di quest'articolo, pensa che la mia prof di inglese, suppongo accanita blogger, ci ha fatto spendere un'ora di lezione a discutere di questa cosa, in inglese per lo meno...
RispondiEliminala cosa che mi perplime (esiste?! bah, insomma, hai capito) è che di solito queste inutili ricerche vengono dall'oxford o qual si voglia università inglese, invece pure gli australiani ora stanno cominciando a non saper più come usare il loro tempo, forse si sono stancati di esser sempre ricordati come il popolo dei canguri e dei wallabies e vogliono lasciare il segno con ricerche che possono davvero cambiare il mondo (volevo dire il destino dell'umanità, ma fa troppo star wars)...
ciaoooo
dani
Si infatti.
RispondiEliminale università piccole si vede che non hanno soldi da buttare.
Ottima l'iniziativa della tua prof.
L'argomento è attualissimo e interessante, questo permette di studiare meglio la lingua.
se penso agli esercizietti pallosi delle medie....O_o
In quanto a perplimere, esiste e si può dire però siccome è una parola nuova non la trovi ancora nei vocabolari.
"Fonte accademia della crusca" :p
ciao :)
ah, se viene dall'accademia della crusca, allora mi fido, potrò vantarmi di aver usato una parola nuova :-P
RispondiEliminaalmeno le ricerche della mia università sono poche ma buone, ci limitiamo a commentare quelle degli altri per ora :-)
dani
Guarda, sto ricercatore io lo quoto in pieno!
RispondiEliminaE' verissimo, avere un blog è terapeutico, perchè scrivi quello che vuoi, come vuoi e quando vuoi, ma allo stesso tempo entri in contatto con altre persone che fanno lo stesso.
Rob quello che scrivi io lo quoto e lo condivido, però spendere dei soldi e fare una ricerca per dirmi che da quando un blog si sono molto aperti i miei orizzonti...
RispondiEliminalo so da me che bloggare (nelle giuste dosi) ti apre la mente.
è per capire questo che mi sono detto, adesso apro un blog e vedo da dentro che cos'è stò fenomeno di cui tutti parlano visto che se non hai un blog non sei cool.
Per sapere tutto questo l'università di cui sopra bastava che mi offrisse un paio di pinte al pub, gliele avrei dette io le stesse cose :)
una volta ho letto sul "leggo" che dei ricercatori (ovviamente inglesi) hanno impiegato giorni di fruttuose ricerche per scoprire che le formiche cadono sempre sul lato destro...questa era una notizia interessante, non ti ha cambiato la vita? :-p
RispondiEliminadani
Purtroppo leggo me lo perdo sempre e mi devo accontentare di City =)
RispondiEliminada me non c'è il city, c'è il venezia, ma cerco sempre di accappararmi il leggo, il venezia è troppo serio per pubblicare cose interessanti :-)
RispondiEliminadani
allora è per questo che il leggo finisce subito :)
RispondiEliminaI miei due cent sul bloggare.
RispondiEliminaSe blogghi per raccontare la tua vita, allora cerchi di vivere meglio per avere cose da raccontare. (Il ragionamento fila anche se sei masochista)
Sono le persone che incontri a farti sorridere, non il blog. Sorridi anche al supermercato, ma non ci sono sociologi a misurarti gli sguardi con la stessa facilità con cui misurano il numero di commenti in un post.
Bloggare per lavoro stressa perché ti senti costretto a fare qualcosa che dovrebbe, invece, essere un atto spontaneo, liberatorio e creativo. (parlo per esperienza diretta)