giovedì 18 febbraio 2010

Di come i bei ricordi d'infanzia ti condizionano la vita da adulto

La scorsa estate in maniera inaspettata e casualissima, si è realizzato uno dei miei sogni di sempre, fare un lungo viaggio in macchina.
Originariamente doveva essere Napoli\Stoccolma e ritorno (per una mia ben nota fissa) ma poi si è deciso per Napoli\Amsterdam e ritorno.
4000km tondi tondi che per mio sommo gaudio (un sogno avverato) ho percorso alla guida per il 95%.

Avevo promesso di scrivere un bel diario di questo viaggio, come pure avevo promesso di fare un diario di viaggio su Dublin...ma poi non l'ho fatto, e non è questo che voglio fare adesso.

Io vado molto ad ispirazione.
Per caso mi sono tornati in mente due vecchi (ma giurassici oramai direi) anime.

Grand Prix ed il Campionissimo
ed A tutto gas.

Senza considerare l'amore incondizionato per telefilm come Supercar(Knight rider), Magnum P.I. e Hazzard(the Dukes of Hazzard).

Ma questi due anime in particolare, mi hanno influenzato un sacco.
Ci ho pensato solo oggi, ricollegando il piacere di guidare, e guidare e guidare e guidare, a quelle scene di anime tipiche.
Tornanti sul mare giapponese, giornata di sole perfetta, andatura tranquilla, il mare che riflette la luce, tu e la macchina e la strada da percorrere che vorresti non finisse troppo presto.

Un flash.
Non ci avevo mai pensato.
E si che consumavo le ruote delle macchinine a furia di giocarci (unico bambino nella storia che non perdeva i giocattoli ma li buttava per usura), avevo la bici da cross e distruggevo le piste consumando le spazzole delle macchine...e cambiavo le gomme alle macchine telecomandate.
Però non avevo mai riflettuto, o forse avevo dimenticato, a quanto radicata nell'infanzia fosse questa passione riscoperta, per i viaggi in auto.

Chi sa, forse un giorno mi faranno guidare l'Irlandando bus.
Io mi offro volontario come guidatore designato, sono pronto a sacrificarmi pur di poter aggiungere km a quelli già macinati.

p.s. e quindi siamo di fronte ad un altro "Dovevi fare". dovevo fare l'autista?

Grand Prix ed il campionissimio


A tutto gas

6 commenti:

  1. La cosa più bella di un viaggio non è la meta ma il viaggio stesso.
    L'ho letto da qualche parte e lo sento molto, la prossima estate mi piacerebbe portare le piccolette a Parigi, e mi piacerebbe farlo come abbiamo sempre fatto, tutto in una notte in macchina, Milano-Parigi.
    L'ultima volte ho guidato io gran parte della notte, e arrivare verso Parigi con le prime luci dell'alba è davvero bellissimo.
    Non rubarmi il lavoro in Svezia ;)

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  2. Ciao Orma, grazie per essere passata di quì.

    La frase che citi mi è ben nota e condivido totalmente l'idea che esprime.

    Non so di chi sia la frase.


    Adesso che sono piccole, viaggiate tanto così.
    Arriverà il tempo degli aerei per forza.

    Ho mancato di scriverlo nel post, ma uno dei miei ricordi d'infanzia più cari è un viaggio in auto.
    Tutte le estati andavamo in vacanza in montagna, sulla riva est del lago di Garda.

    Ricordo di una giornata di nebbia fitta mentre tornavamo in baita...un ricordo indelebile.


    Buon viaggio.

    p.s. non ti rubo il mestiere in Svezia, ma ti offro di fare i turni quando non puoi :) mi pare equo il compromesso e lagom l'atteggiamento no? :P

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  3. Grazie a te e dei tuoi passaggi!
    Il compromesso mi sembra equo e sufficientemente lagom ;)

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  4. Direi di sì, ora resta da vedere se la compagnia che gestisce i pullman è d'accordo con noi!

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  5. gli faremo un offerta, che non potranno rifiutare? =)

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