Oggi nel primo pomeriggio,
sono andato a fare visita, ad una mia amica da poco diventata mamma.
Lei e suo marito sono due cari amici ai quali ho avuto il piacere di fare da autista il giorno del loro matrimonio.
Ospedale della Santissima Annunziata, nel centro storico di Napoli.
Un luogo con una storia un pò triste, nel quale prima venivano abbandonati i bambini che nessuno voleva.
Oggi è un ospedale con un reparto di ostetricia e ginecologia molto curato.
Io, da bravo casinista, arrivo al limite dell'orario visite e la guardia mi fa accomodare fuori.
Non demordo ed approfittando di un amica che nel frattempo è sopraggiunta con sua madre, mi infilo.
Restando fuori dalla stanza;
Per rispettare la privacy delle altre neo mamme, mi esilio in corridoio.
La mia amica non era in camera e così c'era da aspettare un pò.
Dal mio autoesilio in corridoio noto una cosa.
In stanza ci sono tre neo mamme, tre estranee l'una per l'altra, più la mia amica e sua madre che pure sono estranee.
Una frazione di secondo e cominciano a parlare un linguaggio di donne, fatto di un intesa istantanea.
Si parlano, si dicono cose, cose che nella semantica sono a me comprensibili ma che nel contempo sono un linguaggio a me sconosciuto.
In quella situazione, essere un uomo ti pone ai margini di tutto.
Le vedi, da una posizione defilata, l'unica che ti spetta in quel frangente.
Parlano, anche senza parlare.
Esistono in una zona franca in cui non c'è distinzione di reddito, colore della pelle, livello d'istruzione.
Parlano di cose di donne, chiedono, si raccontano, si fanno i complimenti per i rispettivi bambini appena nati, si scambiano esperienze;
e tu uomo, stai ai margini.
Eppure dalla mia posizione defilata, ho visto e sentito.
Ho capito, quello che ho potuto.
Auguri al piccolino.
Che da grande, possa diventare come lo zio. :P
p.s. con una punta di ironia ma anche con un pò di orgoglio maschilista, rilevo però, che in una stanza con 4 neo mamme, il mio nipotino è stato l'unico maschio ;).
da subito circondato da donne e seppur in inferiorità numerica, già pronto a lottare per la nostra "fazione" 8)
sono andato a fare visita, ad una mia amica da poco diventata mamma.
Lei e suo marito sono due cari amici ai quali ho avuto il piacere di fare da autista il giorno del loro matrimonio.
Ospedale della Santissima Annunziata, nel centro storico di Napoli.
Un luogo con una storia un pò triste, nel quale prima venivano abbandonati i bambini che nessuno voleva.
Oggi è un ospedale con un reparto di ostetricia e ginecologia molto curato.
Io, da bravo casinista, arrivo al limite dell'orario visite e la guardia mi fa accomodare fuori.
Non demordo ed approfittando di un amica che nel frattempo è sopraggiunta con sua madre, mi infilo.
Restando fuori dalla stanza;
Per rispettare la privacy delle altre neo mamme, mi esilio in corridoio.
La mia amica non era in camera e così c'era da aspettare un pò.
Dal mio autoesilio in corridoio noto una cosa.
In stanza ci sono tre neo mamme, tre estranee l'una per l'altra, più la mia amica e sua madre che pure sono estranee.
Una frazione di secondo e cominciano a parlare un linguaggio di donne, fatto di un intesa istantanea.
Si parlano, si dicono cose, cose che nella semantica sono a me comprensibili ma che nel contempo sono un linguaggio a me sconosciuto.
In quella situazione, essere un uomo ti pone ai margini di tutto.
Le vedi, da una posizione defilata, l'unica che ti spetta in quel frangente.
Parlano, anche senza parlare.
Esistono in una zona franca in cui non c'è distinzione di reddito, colore della pelle, livello d'istruzione.
Parlano di cose di donne, chiedono, si raccontano, si fanno i complimenti per i rispettivi bambini appena nati, si scambiano esperienze;
e tu uomo, stai ai margini.
Eppure dalla mia posizione defilata, ho visto e sentito.
Ho capito, quello che ho potuto.
Auguri al piccolino.
Che da grande, possa diventare come lo zio. :P
p.s. con una punta di ironia ma anche con un pò di orgoglio maschilista, rilevo però, che in una stanza con 4 neo mamme, il mio nipotino è stato l'unico maschio ;).
da subito circondato da donne e seppur in inferiorità numerica, già pronto a lottare per la nostra "fazione" 8)
Io la trovo una cosa pessima invece questo isolare gli uomini dalla materintá tipico della mentalitá malata italiana. La Svezia ha tanti difetti ma quando nasce un bambino la mamma ed il padre stanno insieme sin dall'inizio, non si separano per un attimo. Uomo e donna, uniti, a fare la stessa cosa per il bambino. Che poi non si lamentino le donne italiane che gli uomini non fanno nulla. Le prime a sbagliare creando un gineceo sono loro.
RispondiEliminaPerò ti capisco. Mio marito è sempre stato con me tutto il tempo e ha diviso tutto con me, però quando è nata la nostra prima figlia mi ha detto "Ma che cosa potrò fare mai io che si avvicina a quello che hai fatto tu?".Io so che anche se è stato con me tutto il tempo si sentiva escluso, è un'esperienza che non può dividere con me - è una cosa solo per le donne... ma poi gli uomini hanno certo la loro esperienza da quel momento che forse noi non possiamo dividere...
RispondiEliminaAuguri!!!
@gatto la penso come te.
RispondiEliminainfatti i miei amici sono stati unitissimi.
solo in sala parto il padre del bambino è stato fatto accomodare fuori, come anche la madre della mia amica.
per il semplice fatto che lei ad un certo punto era stremata e avere presenze intorno era inutile.
inoltre, il mio essere ai margini è stato un fatto di educazione e rispetto della privacy delle altre mamme in stanza.
la mia amica e sua madre invece sono entrate e si sono accomodate, ed hanno fatto subito gruppo :).
l'altro pianeta da me visto, è un pianeta nel quale io ospite (e tutti quelli come me) esclusi i padri, vedono dai margini.
un salto immediato :D
mentre in corridoio prima di entrare parlavo con loro, sono d'improvviso rimasto fuori da tutto :)
però forse, a volte stare ai margini come me in questo frangente, fornisce un punto di vista privilegiato sotto certi aspetti.
Beh Top, é sbagliato che il padre sia stato mandato fuori. Tipico atteggiamento italiano meridionale. E poi ci si lamenta che i padri se ne fregano dei figli. Io ricordo la mia fidanzata italiana che mi diceva spesso "quando avremo dei figli tu non devi fare nulla, perché sei uomo e non sai fare niente". Beh, che non si lamentassero che poi sono a casa a fare la cazetta.
RispondiEliminaE poi perché la amica dentro e tu fuori? che siete diversi solo perché uno é maschio e l'altro e donna? che uno vede una zizza? e che male c'é ?
Il marito è stato fatto accomodare fuori perché in determinate fasi un pò crude, lui era inutile.
RispondiEliminala moglie era stremata e semi incosciente e fisicamente non poteva fare niente.
io in stanza mi sono tenuto fuori, poi sono stato invitato ad entrare.
per quello che mi riguarda, ho capito il tuo punto.
ma il mio stare fuori era per rispetto della privacy delle altre donne non per altri motivi.
Io ti posso dire che mi hanno (le mie illuminate zie e le mie cuginette piccole,più gustificate le seconde) riso dietro quando ho cominciato a lavarmi i miei piatti se mangiavo fuori orario...
in questo caso si, devono starsene ziette se poi in casa i mariti non fanno nulla.
L'amica e sua madre dentro, perché sono donne :D
ed io fuori, ma ripeto autoesiliato per rispettare gli spazi altrui non per altro.
Beh ma sono affinità normali tra soggetti in condizioni simili...
RispondiEliminaripeto, condivido il discorso di gatto su molti punti, ma il mio era anche un discorso un attimino romantico.
RispondiElimina:)
"forse, a volte stare ai margini come me in questo frangente, fornisce un punto di vista privilegiato sotto certi aspetti."
RispondiEliminaCondivido.
Essere esclusi non è certo carino e bisogna cercare di evitarlo. Tuttavia, noi maschietti non si può nemmeno pretendere di avere lo stesso identico ruolo dellle mamme! Per me è giusto che in una certa misura ci siano spazi e tempi diversi, tra uomo e donna nel rapporto con il loro bambino. Se mai avrò figli, per esempio, ho già deciso di star fuori dalla sala parto. E sono convinto che anche dopo, nella crescita, i ruoli debbano essere diversi. Simultanei ma diversi.
Mi piace anche questo sguardo che coglie bene un fenomeno tipico della realtà femminile:
"Una frazione di secondo e cominciano a parlare un linguaggio di donne, fatto di un intesa istantanea.
Si parlano, si dicono cose, cose che nella semantica sono a me comprensibili ma che nel contempo sono un linguaggio a me sconosciuto."
vincenzillo.splinder.com
Uè Vincenzillo.
RispondiEliminaio penso che sia un fatto culturale come dice gatto.
però non bisogna neanche spingersi troppo oltre, al punto che poi le differenze si assottigliano e si perdono i confini.
perché due partner (dello stesso sesso o di sesso diverso) si amano perché sono diversi.
nel frangente del parto poi, c'è un inutilità concreta, pratica.
cosa può fare il papà?
nulla.
sono la mamma,il bambino ed il medico.
Top è stato molto cortese ed educato, credo. Non si tratta della "zizza" come dice Gatto, ma forse un pò di pudore e shyness che una donna può avere. Non posso esprimermi con certezza ma penso che sia questo. per il fatto che il machio non faccia nulla, I do believe che non sia legata ad un evento come questo. Il problema è più complicato e legato ad altri motivi.
RispondiElimina@Top, ma al bambino come ti sei "presentato" ciao sono zio Top ihihih :P
modestamente quattro o cinque giorni prima che nascesse, abbiamo avuto una conversazione telefonica che ha fatto morire tutti.
RispondiEliminaho appoggiato le dita sulla pancia della mamma a mò di cornetta del telefono, e ci siamo un attimino parlati dopo i discorsi dei mesi scorsi.
conveniamo che Zio Top possa andare.
Zio Top io e pisellone dello Zio Top lui.