domenica 13 giugno 2010

Amore. what else?

Quale altro sentimento si può provare se non amore, nei confronti di un capolavoro come l'oro di Napoli?
Vi riporto l'episodio che vede protagonista l'immenso Eduardo de Filippo.

Il professore
Don Ersilio (Eduardo de Filippo) vende saggezza. Per pochi spiccioli dà consigli risolutivi a fidanzati gelosi, militari stanchi e parrocchiani in cerca di una frase ad effetto. Ma il problema del quartiere è: come fermare lo spocchioso nobile del luogo? Un pernacchio risolverà il tutto.

L'oro di Napoli è un film ad episodi del 1954 diretto da Vittorio De Sica.


Clip1


Clip2



Clip 3


9 commenti:

  1. anche nei confronti di Napoli, della sua gente, che altro sentimento si può provare se non amore?
    Napoli è unica, certe scene di vita si possono trovare solo in sudamerica.

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  2. a me questo film e questo tipo di cinema in particolare, permette di dare delle immagini hai racconti dei miei nonni.

    che nei racconti e nei gesti, sono precisi.
    fa impressione come questi capolavori del neorealismo, raccontino la realtà negli aspetti quotidiani di quell'epoca senza cadere nell'artificio.

    la clip del pernacchio poi, è arte.
    come pure la scena della giocata a scopa con Vittorio de Sica.

    è piacevole poi riconoscere i luoghi come piazza del Gesù, in cui magari tu ci passi nel quotidiano.

    in Sud America non ci sono mai stato, se è come Napoli e ci sono ancora "realtà" così...è bello- ma stà nguaiat'! :P

    eppure si Ama.

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  3. Duca Alfonso Maria Di Sant'Agata Dei Fornari:
    Prrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrr...pr... pr...prr!

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  4. @Bruscar,

    il primo tutorial della storia! ahahah

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  5. mito.
    Quel film lo adoro.
    Purtroppo Napoli non e' piu' quella mostrata in quel film. non facciamo retorica. Quella Napoli (IMMENSA) e' morta.

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  6. Stamattina mi è capitato di vedere la versione cinematografica di Napoli milionaria, con Eduardo e Totò (i due nomi che spiccano su un cast di attori immenso), che pure è un altro capolavoro.

    purtroppo quella Napoli è morta.
    sopravvive un pezzettino in ogn'uno di noi, ma è un retaggio di qualcosa di non c'è più, come i giardini di Samvise che crescono rigogliosi con la terra di Lothlorien(la tua passione per il genere mi ha suggerito questa metafora).

    io penso che sia morta, ma voglio sperare che ci sia un lumicino affievolito che nonostante tutto non si spegne ed aspetta solo di essere alimentato a cherosene.

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  7. non volevo fare retorica.
    Napoli si ama, anche nei momenti delicati, come ora, perchè è una città che ha ispirato Artisti come Edoardo, Totò, Troisi, che rappresentano orgogliosamente una napoletanità che, seppur terroristicamente attaccata dai media, resiste.
    Perchè nel 2010 ancora si possono trovare esempi di vita legati al passato e in netto contrasto con la mondializzazione e la modernizzazione.
    Non voglio dire che non esistono i camorristi o le persone di m.rda, non voglio dire che siano tutti dei 'signori' come nell'oro di napoli, ma a me ogni volta che torno nella mia città, basta trascorrere qualche momento con i parenti, gli amici, scendere in strada e respirare un'atmosfera unica, che in europa difficilmente si trova.
    Per questo dicevo che Napoli si ama per la sua unicità.
    Per le sue debolezze, brutture, difetti, ma poi le basta uno slancio di genuina napoletanità, per cancellare tutto.

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  8. io sono stato investito a Corso Umberto, mi ruppi un braccio.

    posso dire che attorno si è fatta una folla di gente.
    una signora che passava mi ha comprato una bottiglia d'acqua solo per farmi bere e sciacquarmi un pò le abrasioni sulle mani.
    qualcuno mi ha recuperato gli occhiali e lo zaino, qualcun'altro mi ha aiutato a sedere.

    rivedendola poi dopo, mi è sembrata una scena tratta da un film d'altri tempi.
    perché dico questo?
    perché di solito cammiando per il corso, sembriamo tutti zombie.
    si corre si corre si corre, non si vede niente se non i due tre passi successivi.
    si ha l'impressione di essere soli in mezzo una moltitudine, invece succede pure che una parte buona resiste.

    Bacco su cavesi parlò dell'episodio del musicista rumeno ammazzato e lasciato lì senza soccorsi della gente.
    forse nel mio caso è stato più facile mostrare umanità...boh.

    questo commento non è in risposta a nessuno, mi è venuto così semplicemente.

    @pedro belle considerazioni.
    è straziante vedere che tutto quello che hai elencato pare morire nel continuo disinteresse, nella mancanza di valorizzazione.

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  9. questo pure mi suscita un grande affetto:
    http://www.youtube.com/watch?v=dqIwkXunOhg

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